Ho avuto il COVID19, come riprendere l’attività sportiva in sicurezza dopo la guarigione? di Carla Ancona, 10/01/2022La Federazione Medico Sportiva Italiana ha elaborato il nuovo protocollo "Return To Play" per la ripresa dell’attività sportiva per gli atleti risultati positivi e guariti dal Covid-19.
L'obiettivo del protocollo "Return to play", informa la federazione, è favorire la ripresa dell'attività sportiva in condizioni di sicurezza per l'atleta, senza ulteriore aggravio del sistema sanitario e limitando gli esami diagnostici necessari e, di conseguenza, i costi a carico delle famiglie.
Le precedenti raccomandazioni erano state elaborate lo scorso anno in piena pandemia, che prevedevano uno stop di trenta giorni dalla data di guarigione da COVID19, sono state oggi aggiornate tenendo conto dell'avanzamento della campagna vaccinale e del mutato contesto sanitario.
Con la nuova variante Omicron, che sta diventando prevalente in molte regioni italiane, le complicanze cardiache (specie la mio-pericardite) sono rare e si risolvono in genere favorevolmente in tempi relativamente brevi, anche per il fatto che gli atleti sono soggetti sani, sottoposti periodicamente a screening per idoneità agonistica.
Ecco cosa è cambiato.
Nelle nuove Linee Guida sono stati identificati i soli approfondimenti diagnostici essenziali, circoscritti in relazione all’età, alla presenza o meno di patologie individuate come fattori di rischio, allo status vaccinale, oltreché allo stadio clinico della malattia, nel massimo rispetto della tutela della salute degli atleti.
Lo stop di trenta giorni prima di procedere a nuovi accertamenti diagnostici rimane, ma solamente per chi ha avuto la malattia in forma moderata, o che comunque è ricorso a ricovero ospedaliero o a terapie antibiotiche, oppure ha avuto malattia "severa" o "critica".
Per tutti gli altri, vale a dire la stragrande maggioranza che sono stati asintomatici, lo stop è ridotto a sette giorni per gli atleti sotto i 40 anni d’età che abbiano ricevuto la dose booster o completato il ciclo vaccinale nei 120 giorni precedenti.
Oppure 14 giorni per chi ha più di 40 anni, non ha ricevuto la dose booster o non ha terminato il ciclo vaccinale nei 120 giorni precedenti.
Per il rilascio del certificato per attività agonistica le raccomandazioni indicano:
SOGGETTI ASINTOMATICI O CON POCHI SINTOMI
Per ottenere quest’attestazione è necessario sottoporsi ad una seconda visita presso la stessa struttura che ha rilasciato l’idoneità, specificando di aver contratto il virus e presentandone la relativa documentazione.
Tale visita dovrà essere effettuata a distanza di almeno 30 giorni dalla negativizzazione al virus Sars-Cov-2 e nello specifico comporterà l’esecuzione di un test da sforzo massimale al cicloergometro con rilevazione continua della saturazione di ossigeno, un esame di spirometria e l’esecuzione di un’ecografia cardiaca (ecocardiografia).
Gli stessi accertamenti dovranno essere eseguiti anche nel caso in cui il certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica è scaduto, ma è stato contratto il virus durante la sua validità.
SOGGETTI CON SINTOMI PIU’ RILEVANTI
Se l’infezione da Sars-Cov- 2 ha purtroppo avuto un impatto maggiore per la salute dell’atleta e abbia manifestato una sintomatologia più severa dovrà sottoporsi ad ulteriori e più approfonditi accertamenti prima di poter ritornare in campo.
In particolare, sarà necessario eseguire:
• holter cardiaco delle 24 ore
• esami ematochimici specifici
• esame spirometrico completo
• valutazione cardiopolmonare (per i casi più gravi)
Il documento completo, che attende l’avvallo del Comitato Tecnico Scientifico, può essere scaricato a questo link:
https://www.fmsi.it/protocollo-fmsi-per-il-ritorno-allattivita-sportiva-agonistica-in-atleti-post-covid/
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Carla Ancona |