Run For Life per Emergency di Massimo Fantoni, 26/03/2012
Centro chirurgico e traumatologico 'Ilaria Alpi' di Battambang Cari Orange,
La Podistica Solidarietà in occasione della Roma-Ostia ha trasformato i kilometri dei suoi atleti in “kilometri utili”, donando oltre 600 euro a Emergency, tramite l’iniziativa RUNFORLIFE-KILOMETRI UTILI.
Come vengono utilizzati i fondi convogliati dalla nostra iniziativa?
Sono integralmente destinati al sostegno di due centri chirurgici, che si occupano di feriti di guerra e dalle mine anti-uomo, in Afghanistan e in Cambogia.
Il Centro di Emergency a Lashkar-gah è l'unica struttura sanitaria gratuita e di qualità della regione di Helmand, epicentro della guerra afgana. Il 60% dei pazienti è curato per ferite di guerra causate da mine antiuomo, bombe, pallottole.
Oltre un terzo dei pazienti ha meno di 14 anni. Il Centro chirurgico di Lashkar-gah è dedicato al giornalista e uomo di pace Tiziano Terzani.
Emergency ha aperto nel 1998 un Centro chirurgico a Battambang in Cambogia, nel nord del paese, per offrire assistenza chirurgica alle vittime delle mine antiuomo e della guerra.
Dalla sua apertura sono stati effettuati oltre 30.000 interventi chirurgici. L'ospedale è intitolato a Ilaria Alpi, giornalista italiana uccisa in Somalia.
In decine di paesi nel mondo sono stati disseminati oltre un centinaio di milioni di mine lasciate da conflitti come quelli dell'Afghanistan, della Bosnia, della Cambogia, dell'Iraq e del Vietnam.
Lo sviluppo di intere regioni di alcuni paesi è gravemente ostacolato dalla presenza delle mine, In tutto il mondo circa 20.000 persone all'anno vengono uccise o menomate dalle mine.
Il problema delle mine continua a condizionare la vita delle popolazioni anche molto tempo dopo la fine di un conflitto, I costi umani causati da questi strumenti di morte sono estremamente elevati.
Organizzazioni di soccorso internazionale come Emergency, attiva sui fronti di guerra, denunciano spesso la tragedia delle mine antiuomo, ordigni piazzati da militari che si fronteggiano in conflitti sanguinosi e che mietono vittime soprattutto tra i civili, spesso bambini che le scambiano per giocattoli.
Le mine antiuomo inoltre hanno la caratteristica di costituire una minaccia permanente, anche dopo la fine delle ostilità, e perciò sono state definite "armi di distruzione di massa al rallentatore".
Nonostante le campagne per la messa al bando delle mine antiuomo, la risoluzione dell'ONU del 1993 e il Trattato internazionale del 1997 firmato da 120 paesi, tra cui l'Italia (ma non da Stati Uniti, Russia, India, Cina, Pakistan, Giappone, Israele, Iran e Iraq), ogni anno si producono dai 5 ai 10 milioni di tali ordigni.
I vostri kilometri corsi alla RomaOstia hannno contribuito ad aiutare chi ancora oggi è vessato dalle ignobili conseguenze della guerra.
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Massimo Fantoni |