… perché tutto ebbe inizio nell’afosa serata estiva del 29 agosto alla
Roma by Night, alla quale io e Lucia ci siamo riusciti ad iscrivere al volo all’ultimo minuto, grazie all’aiuto di Antonella e dello staff della Podistica che in due giorni ci ha tesserato e iscritto.
Alla partenza ascoltavo ammirato quelli che parlavano delle maratone corse ... E alla fine della corsa alcuni di questi erano arrivati dopo di me!!!
Così nacque l’idea (malsana?) di fare la maratona di Roma!!
Da lì il percorso ben noto ai podisti: scarichi le tabelle da internet, leggi qualche libro, cominci a parlare con quelli che l’hanno già fatta e piano piano l’idea prende corpo … cominci con i tre allenamenti a settimana e poi arrivi a farne quattro … gli amici cominciano a chiamarti
“Forrest Gump” … ed il mese di marzo inesorabilmente si avvicina e proporzionalmente
cresce l’ansia e la paura di aver iniziato un percorso troppo grande per te.
In realtà già il periodo della preparazione da solo varrebbe il biglietto: si creano i tuoi primi Fans (Laura e Luigi, i miei nipoti, su tutti) che ti incitano ad impegnarti al massimo … quei test che ti fai da solo sul percorso dei tuoi allenamenti che ti sforzi di leggere sempre in positivo … una carica di energia che ti avvolge sempre di più.
Arriva il giorno della prima grande verifica: la Roma – Ostia. Decido di iscrivermi alla Maratona due giorni prima della Roma Ostia, per paura di non farlo dopo la fatica della mezza. L’ottimo (per me) risultato della mezza mi aumenta la fiducia e così cerco di ritagliare tra i giorni di pioggia qualche chilometro utile per completare la preparazione … fino al 20 marzo quando torno a casa dall’ultimo allenamento dicendo
“quel che è fatto è fatto!!”
L’emozione del ritiro del pettorale al Marathon Village con le foto col percorso e alla firma del tabellone, le innumerevoli telefonate del fan club dei nipoti che ti chiedono la cronaca minuto per minuto della vigilia, la passeggiata di sabato con gli amici pugliesi su una parte del percorso mi accompagnano verso il giorno della gara.
Non comincia bene … alle 4 di notte mi sveglio e sento che sta piovendo…. Alla partenza quando vado a consegnare lo zaino scopro che il GPS non funziona ... "Vabbeh ormai ci siamo … come va va".
Bacio alla moglie e si entra nella griglia … cerco i palloncini delle 4 ore ... Ma ovviamente non ci sono ... Tra i consigli dei vicini di griglia si avvicina l’ora della partenza … lo sparo dello starter non si sente, ma l’onda si muove e lentamente arrivo all’arco della partenza … via al cronometro e si inizia.
Non ho mai corso senza il riferimento del GPS,
cerco di leggere le sensazioni e di fare le verifiche dei tempi ai segnali dei chilometri … con mia sorpresa verifico una regolarità che non credevo di avere.
L’ansia è sparita ... nonostante la pioggia, riesco a godere dell’aria di festa che mi circonda … i gruppi di tifosi ai lati della strada, il chiasso “etnico” dei gruppi di stranieri, gli “Oooooooohhh” sotto i pont i… mi avvolgono e mi spingono lungo il percorso.
Arriviamo alla mezza … il tempo è sulle 2 ore (come alla Roma by Night) … la conferma che il ritmo che sto tenendo va bene (per me ovviamente).
Ai 22 mi raggiunge il mio amico Luca che ha deciso di fare la seconda metà per farmi compagnia … un vero regalo!
I km scorrono sotto i piedi ... Tra un salto e l’altro per evitare le pozzanghere e le buche, piacevolmente stupito dall’organizzazione perfetta dei rifornimenti.
Nella testa risenti tutti gli avvertimenti dei veterani:
“i sampietrini ti massacrano”,
“al 35° c’è la crisi”… ti meravigli a sentire che al 30° non ti fa male nulla, che le gambe continuano a girare, che il telefonino di Luca dice che stai tenendo sempre i 5.42 al km … quasi incredulo continui la tua impresa, con Luca che mi ripete
“dai che sei un mulo … non ti puoi fermare!”
A via del Corso la mente si ribella … non accetti di dover fare ancora 5 km per arrivare al traguardo che avevi intravisto ... Ma a Piazza del Popolo il tifo di Laura (la nipote fan) mi scuote …
tutta la piazza grida “Alè zio… dai che è finita”.
Ormai vado avanti per inerzia … non è il cervello che dice alle gambe di correre … fanno da sole … riesco a correre (molto più piano) anche nel traforo, in “leggera” salita ... e finalmente la discesa verso Piazza Venezia, coi mitici supporters della Podistica che ti incitano a dare tutte le ultime energie rimaste.
L’Altare della Patria non è mai stato così bello … riesco pure a sprintare e finalmente passo il traguardo a braccia alzate e gridando “SI!!!”.
L’abbraccio con Luca, la stretta di mano con gli atleti con cui ho condiviso gli ultimi chilometri e via a raccogliere la “gloria” : la medaglia, il pacco gara e soprattutto i complimenti dei volontari … tutti stupendi ... che ti fanno sentire un eroe.
È finita! Ho concluso la mia prima Maratona!! Dicono che la prima non si dimentica mai …. è sicuro che non la dimenticherò mai ... ma intanto ti accorgi che stai già pensando alla prossima!!!
Francesco