Podista Orange ad Istanbul di Francesco Cerami, 19/10/2010
Francesco Cerami Domenica 17 ottobre 2010,
sveglia ore 6, caffè e colazione in albergo, via alla piazza di fronte alla Moschea Blu, la parte lo shuttle che porta i maratoneti alla partenza della 32esima edizione dell’Eurasia Marathon 2010.
Salgo su di uno dei primi bus che partono, pieno zeppo di podisti, pare un bus delle ore 8 in pieno casino romano, ma invece è tutta un’altra storia, molto più bella e divertente.
C’è il mondo intero qua, mi dico, si sentono parlare tutte le lingue del mondo, un’atmosfera fantastica e tutti impazienti di partire.
Si arriva al ponte di Fatih, la partenza è posta dal lato asiatico della città, mi metto nel mio blocco di partenza dopo un fugace riscaldamento e mi guardo intorno: cavolo questa volta sono uno dei pochi orange! non come le gare romane dove il colore arancione è ormai inflazionato!
Fiero di indossarlo aspetto lo sparo che arriva puntualissimo alle ore 9, e via, si parte!
Un esercito umano invade le quattro corsie del ponte, tutti ma proprio tutti assieme, infatti questa manifestazione accontenta tutti i gusti, proponendo non solo la 42 km ma anche gare minori di 21,15 ed 8 km; poi ognuno segue la sua strada!
Alla faccia delle tonnellate di peso del ponte qui trema tutto… mi ricorda il passaggio sul Verrazzano Bridge a NY!
E` fantastico, un’immensa emozione, sto correndo dall’Asia verso l’Europa, a destra lo scenario del Bosforo, a sinistra la città d’Istanbul con le sue moschee e centinaia di minareti, in una giornata di sole splendido e cielo blu, temperatura ottima, un vero dono divino dopo tanta pioggia.
Smaltita l’emozione vado a palla, la gara è ben organizzata, strade larghe, niente auto, perfetti i ristori, un sali e scendi iniziale poi tutto in piano sino al centro città di Sultanameth, passo sul ponte di Galata e mi si para davanti tutta la città, uno spettacolo incredibile, accelero ormai sto al decimo km, e chi mi ferma…
Ultimo strappo in salita tra i giardini reali del palazzo Topkapi (roba da Mille e una notte), poi la piazza con Aghia Sofia e la Moschea Blu a fare da osservatori al passaggio di un esercito di podisti.
Faccio un allungo finale, taglio il traguardo e guardo l’orologio, un’ora e 14 secondi e mi dico: caspita non male, deve essere l’effetto Istanbul!
Invito al nutrito gruppo di bravi maratoneti orange: venite a correre questa gara, ne vale la pena, io mi sono “accontentato” di fare 15 km, ma è un percorso tutto da gustare, credetemi.
Un abbraccio a tutti ed a presto alle prossime gare.
Francesco Cerami.
|
Francesco Filippo Cerami
Francesco e la sua medaglia Gara: Istanbul Eurasia Marathon (17/10/2010) SCHEDA GARA |