Queste sono le note della famosa aria della
"Turandot" di Puccini che riecheggiano nella mia mente durante la magica notte del Passatore 2014 ... queste, sono le stesse note che ripeto nella notte del Passatore 2015.
Ebbene sì è stata proprio la voglia di attraversare quei luoghi al buio che mi ha spinto a partecipare a quest'ultima edizione nonostante, avessi partecipato alla 100 km del Gargano ad Aprile. Siamo 23 gli iscritti della Podistica, un bel numero. Viene aperta una chat trematica e, subito iniziano da parte dei profani delle ultra le spasmodiche richieste di informazioni, consigli etc.; da quel momento in poi il cellulare non fa che ricevere ed inviare notifiche da parte dei partecipanti desiderosi di carpire i segreti di questa magica corsa.
Questa volta decido di pernottare a Faenza per poi sobbarcarmi la mattina dopo un estenuante viaggio in treno fino a Firenze dove incontro, oltre ai numerosi Orange tanti compagni di "merende". Il tempo di trovare un ristorante e fare un pieno di carboidrati per poi preparare gli zaini per i cambi, entrare ed nella griglia di partenza in
via de’ Calzaiuoli. L’ombra dei palazzi mitiga un po' la calura odierna e alle 15.00 in punto, dopo il saluto di
Davide Cassani, coach della nazionale di ciclismo su strada e anche lui partecipante alla manifestazione, viene dato il classico colpo di pistola 'sparato' dall'assessore allo sport Andrea Vannucci e dal presidente della "100 Km" Giordano Zinzani, presente il presidente del Coni Eugenio Giani. L'aria è calda c'è molta umidità ma il passaggio dinanzi il Duomo tra due ali di folla allevia un po' la sofferenza. Dopo un po' la strada inizia a salire e ci si avvia verso il primo ristoro e qui sbaglio prendendo un bicchiere di succo di frutta anziché di sali e vuoi per il caldo vuoi per l’eccessiva dolcezza della bevanda, il mio stomaco comincia a far fa capricci.
Inizia la salita che ci porterà a
Fiesole e qui 1 × 1 incontro Spartaco, che non vedevo da almeno tre anni, Marco con il suo immancabile fischietto, Giorgio, Simona, una simpaticissima ragazza conosciuta ad un ultratrial, Fabio, Aldo, Riccardo e l'immancabile Fabrizio. Poco prima della salita finale che porta a Fiesole attraversiamo
San Domenico, località rinomata per la presenza dell'antica badia fiesolana, cattedrale di Fiesole fino al 1118 poi ricostruita nel 1456 grazie alle donazioni di Cosimo de' Medici sulla primitiva chiesa dell'undicesimo secolo appartenuta ai Benedettini. Attraversiamo la piazza di Fiesole e da qui il la strada spiana un po' ma la calura non da tregua. È la volta di
Borgo San Lorenzo che si attraversa sgusciando tra passanti impassibili ed ecco il passaggio sotto il primo traguardo intermedio. Ci accompagnano lungo il percorso i suoni delle sirene delle ambulanze che soccorrono atleti colpiti da malori e crampi dovuti al caldo. Affronto la salita al passo in quanto mi rendo conto che dovro risparmiarmi per la seconda parte del percorso. Al
Passo della Colla di Casaglia mi aspetta l'amico Biagio per il cambio, quattro chiacchiere sugli altri componenti del plotone e riparto.
E’ buio e lungo il tragitto anche per distrarsi un po' ci si affianca sempre a qualcuno ed ognuno ha un'esperienza diversa da raccontare chi parla della Spartatlon, chi parla della Nove Colli, chi delle ultra all’estero etc. La centochilometri è principalmente un abbraccio caloroso tra le genti di Toscana e quelle di Romagna, una manifestazione che va oltre lo sport per diventare avvenimento culturale, momento di festa e di turismo itinerante.
Non solo Firenze e Faenza insomma, rispettivamente luogo di partenza e di arrivo di questa corsa, ma una miriade di cittadine, borghi e piccole frazioni che partecipano attivamente, ospitando gli sportivi ed accogliendo a braccia aperte i centisti che passano, aspettando ciascuno di essi per incitarlo, tutta la notte fino all'alba. Tra una chiacchierata dell'altra si arriva a
Marradi situata, ai confini del territorio comunale di Firenze, nella valle del Lamone sul versante romagnolo dell'Appennino dove si passa sotto il secondo traguardo.
Si raggiunge il piccolo centro agricolo a circa dieci chilometri da Brisighella,
San Cassiano a 228 metri di altitudine. Ammiriamo l’omonimo castello che sorge sulla collina sovrastante per i podisti è una fermata è d'obbligo davanti al monumento dedicato ai centisti che si trova sulla curva poco dopo il rifornimento. E’ la volta ora di
Brisighella e poi
Erranno e finalmente l'arrivo a Faenza con il passaggio sotto il display la consegna della medaglia del vino e dei € 10 di rimborso cauzione.
Al prossimo anno se tutto va bene.