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Santo Stefano.
di Roberto Trasatti, 12/01/2010

Via della Conciliazione e la Basilica di S.Pietro

Via della Conciliazione e la Basilica di S.Pietro

Quest’anno il mio Natale è arrivato con un giorno di ritardo.
Il mio ventisei non è iniziato come volevo: avevo deciso, durante le abbuffate dei giorni precedenti, che quella sarebbe stata la mattina in cui mi sarei riappropriato del mio corpo … avrei svolto il mio abituale allenamento del sabato … anche se quel sabato cadeva nel giorno di Santo Stefano.

Ma quando mi sono svegliato, complice anche l’atmosfera natalizia che ancora permeava le stanze della mia casa, la pigrizia prendeva il sopravvento facendomi desistere dai buoni propositi dei giorni precedenti.
Poi un guizzo, la macchina da prendere prima che il garage chiude.
Mi lavo in fretta il viso.
Cosa mi metto?
Ma si! Calzoncini e scarpette.
Giusto una mezz’oretta per contentare la coscienza.

In strada comincio a correre prima lentamente, poi, dopo poco, con il mio solito passo. L’atmosfera è irreale: c’è un silenzio che lascia immaginare il lento risveglio delle persone stese ancora nei propri letti.

“Che strana che è la corsa” - penso. - “abbuffate, minor allenamento eppure oggi non sento fatica, avverto al contrario una leggerezza che mi rende libero e particolarmente soddisfatto di essere lì”.
Il clima è perfetto … solo poca pioggerellina che rende ancor più piacevole l’azione di correre.

E’ così che quella mezz’oretta si triplica e, strada dopo strada, riprendo per mano la mia città … Roma.

Dopo aver girato attorno al Colosseo, percorro via dei Fori Imperiali e, senza una meta precisa, mi perdo nei vicoli del centro.
Non ho un percorso … vado dove mi va di andare in quel momento.

Mi ritrovo a correre a piazza del Pantheon, a piazza Navona, a Campo dei Fiori, sul Lungotevere, la cui acqua quasi immobile assume oggi un insolito e affascinante colore argentato e, infine, arrivo, attraverso via della Conciliazione, a Piazza San Pietro, dove osservo il presepio al centro della piazza e la finestra del Papa.

Ancora una volta penso “Che strana che è la corsa! Quando non la conosci, le distanze ti appaiono lunghe, quando la pratichi, ti stupisci di quanto sia facile raggiungere in poco tempo luoghi in cui mai avresti osato arrivare senza un mezzo meccanico”.

E mentre ripercorro all’indietro le stesse strade, confuso tra i tanti turisti che cominciano ad invadere ammirati la mia città, mi sento incredibilmente fortunato: sto correndo! Sto correndo nella città più bella del mondo! Sto correndo nella città più bella del mondo il giorno dopo Natale.

Anch’io divento un turista che ammira incredulo la Città Eterna svegliarsi addobbata a festa.

Senza la corsa il mio Natale sarebbe rimasto confinato nei centri commerciali frequentati in abbondanza durante i giorni della corsa ai regali.
Così non è stato!
Mi sono ricongiunto alla mia città e lì, tra quelle strade, ho festeggiato correndo il mio Natale!


Roberto Trasatti


Roberto Trasatti - Corri per Telethon (foto di Patrizia De Castro)

Roberto Trasatti - Corri per Telethon (foto di Patrizia De Castro)



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