Domenica 5 luglio, intorno alle ore 20:00 a Subiaco, in località
Monte Livata, si è conclusa la seconda edizione del
"GRAN TRAIL dei Monti Simbruini" voluta ed organizzata dal Gruppo Marciatori Simbruini di Subiaco, sezione Simbruini Trail Runner, in collaborazione con l’Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, la Regione Lazio e i Comuni del Parco. Un evento sportivo, come detto, alla sua seconda edizione, che ha riscosso un notevole successo di pubblico, circa 2000 presenze a Monte Livata nella giornata di domenica, ma soprattutto un successo di atleti partecipanti, più di 500 iscritti nelle quattro gare principali.
Prima della partenza del Gran Trail, in Piazza della Resistenza a Subiaco, alle ore 18:00 in occasione della "1ª Edizione del Simbruini Meeting Park" si è tenuto l'interessante convegno su: "Sport e Turismo come opportunità di sviluppo ecosostenibile nelle Aree Protette" introdotto dal Dott. Enrico Panzini, Commissario dell’Ente Parco Monti Simbruini, a cui sono seguiti i saluti del Dott. Francesco Pelliccia, Sindaco del Comune di Subiaco, e gli interventi del Dott. Paolo Gramiccia, Direttore dell’ Ente Parco, del Dott. Maurizio Gubbiotti, Commissario di Roma Natura, del Dott. Giovanni Bastianelli, Direttore Agenzia Regionale Turismo, del Dott. Vito Consoli, Direttore Agenzia Regionale Parchi, del Sig. Luciano Romanzi, Presidente X Comunità Montana dell’Aniene, dell'On. Cristiana Avenali, Consigliere Regionale Lazio, dell' On. Michela Califano, Consigliera Città metropolitana con delega pianificazione e gestione ecosostenibile dei sistemi ambientali e dell’ On. Bruno Astorre, Senatore della Repubblica.
Al termine del convegno, il Commissario del Parco Dott. Enrico Panzini ha voluto sottolineare che –
lo scopo di questo convegno, oltre ad evidenziare le potenzialità che un territorio come il nostro, ricco di storia, arte, cultura e ambiente esprime intrinsecamente, è servito a tracciare delle linee guida per un possibile e concreto sviluppo socio-economico per tutti i Comuni del Parco. Il dibattito è servito a suggerire progetti e opportunità di sviluppo e lavoro soprattutto per i nostri giovani. Il nostro sforzo è stato quello di mettere intorno ad un tavolo tutti gli interpreti istituzionali del territorio chiedendogli sostanzialmente di sostenerci nell’impegno che quotidianamente svolgiamo a tutela dei nostri magnifici scenari. A nome di tutti – prosegue –
desidero ringraziare il Consiglio Regionale del Lazio nella persona del suo Presidente, On. Daniele Leodori, per il generoso contributo concesso a sostegno di questo convegno e di questa importante manifestazione sportiva, è questa la prova della sua attenzione nei confronti dell’attività posta in essere dal nostro Ente e della sua sensibilità verso i temi dello sviluppo e della crescita che, territori montani come il nostro, devono concretamente avere per provare a garantire lavoro e futuro ai giovani che ne sono i principali beneficiari.
Tornando alla cronaca sportiva la gara più impegnativa e motivo di orgoglio degli organizzatori è stata senza ombra di dubbio il
GRAN TRAIL dei Monti Simbruini, di 84,4 Km di lunghezza, con una previsione di percorrenza massima di 23 ore, interamente svoltasi lungo i sentieri del Parco dei Monti Simbruini, con un dislivello positivo di 6.050 metri e che ha toccato le più alte vette della catena dei Monti Simbruini, il
Monte Tarino (1961 mt), il
Monte Cotento (2015 mt) e il
Monte Viglio (2156 mt) che ha permesso agli atleti partecipanti di godere la visione di un ambiente naturale di straordinaria bellezza. Dopo una suggestiva cerimonia di apertura, che ha preceduto la partenza degli 82 temerari atleti iscritti a questa massacrante gara, (di cui però alla fine tra, ritiri e qualche incidente senza per fortuna importanti conseguenze fisiche per gli atleti, all'arrivo sono giunti solo in poco più di 40), alle ore 21:00 da Piazza della Resistenza, a Subiaco, lo starter ha dato il via alla gara. Gli atleti, dopo un giro completo della piazza, tutti forniti di copricapo con torce a led per la visione notturna, hanno percorso le stradine interne della cittadina, per arrivare a via della Montagna da dove è incominciata la corsa in “arrampicata” vera e propria.
Suggestivo il passaggio degli atleti al Bivio per Santa Chelidonia, con “Morra Feronia” completamente illuminata per l’occasione, che li ha condotti su i più alti sentieri montani per giungere, dopo 8,2 Km di corsa sulle pendici di
Monte Calvo (1591 mt) dirigendosi poi verso i Tre Confini, Valle Maiura e il piazzale di
Campo dell'Osso dopo 14,5 Km. La corsa a questo punto è ridiscesa verso valle a Colle Crocione Rotondo (1.330 mt) passando per Fonte delle Vaglie, Fonte Acqua delle Donna per giungere al piazzale della
SS. Trinità, a Vallepietra, intorno alle ore 01:10 dopo 27,2 Km di corsa. Da questo momento in poi la resistenza fisica, la forza e la capacità atletica hanno fatto la differenza: su tutti, un gruppetto di atleti che hanno mantenuto costante il distacco su gli altri.
Gli atleti hanno cominciato a risalire per i ripidi sentieri che li hanno portati verso
Monte Tarinello e Monte Tarino (1961 mt), Passo Monna della Forcina per ridiscendere sui scoscesi e impervi sentieri verso Colle Arena Bianca per giungere al posto di ristoro di
Filettino dopo 41,7 Km di massacrante corsa intorno alle 03.00 del mattino. Si continua a correre e a risalire verso Colle Albaneti per proseguire in località Pratone, poi verso Bocchetta del Viglio per arrivare a
Monte Viglio (2156 mt) intorno alle 04:30, il primo atleta è risultato Bassi Nicola, dopo 48,00 Km di corsa. Si prosegue giù, verso il
Gendarme e, dopo un ripido dislivello, si è passati a
Fonte della Moscosa per raggiungere il Valico Serra S. Antonio e risalire verso Colli Staffi a 1884 mt.
Finalmente un po' di ristoro a
Campo Staffi dopo 57,8 Km. Si riparte verso l’anticima di
Monte Cotento a 1980 mt si ridiscende verso il Rifugio di Campo Ceraso per proseguire in località Fontanile Campitelle dopo 70 km circa per giungere al posto di ristoro del
Rifugio SAIFAR e poi, ultimi strappi, ultimi sussulti di una fatica immane, verso Fonte degli Scifi,
Monte Autore (1855 mt) e, dopo 77,6 Km, al Pianoro delle Vedute, e poi di nuovo giu, verso Monna dell’Orso (1732 mt), Campo dell’Osso e infine, finalmente dopo 84,4 Km, all’Arrivo di Monte Livata in località Anello. Il primo a tagliare il traguardo, intorno alle 09:00 della mattina di domenica 5 luglio, dopo 11 ore e 54 minuti di corsa, è stato l’atleta
Bassi Nicola con una “mostruosa” media di 8,27 minuti per Km quasi sempre in testa alla corsa, poi è stata la volta di
Locatelli Valentino con 1:06 ora di distacco, poi
Scaranari Andrea con 1:31 ora di distacco e poi Lando Michele con 1:50 ora di distacco dal primo.
Questa gara è stata ufficialmente riconosciuta come gara qualificante per l’Ultra-Trail del Monte Bianco edizione 2016 con un coefficiente ITRA (International Trail Running Association) di 3 punti. Per avere un’idea del coefficiente ITRA, bisogna sapere che una gara di qualifica è una gara che permette, secondo la sua difficoltà, di ottenere 1-2-3 o max 4 punti e che solo i trail possono essere considerati delle gare di qualifica. Quindi, i 3 punti assegnati al GRAN-TRAIL dei Monti Simbruini la dicono tutta sul grado di difficoltà di questa impegnativa ed affascinante corsa in montagna.
A questa principale gara, ne sono seguite altre quattro, partite tutte domenica mattina, 5 luglio da Monte Livata la più impegnativa
LTMS Long Trail di 50 Km, con una previsione di percorrenza massima di 13 ore, lungo i sentieri del Parco dei Monti Simbruini, con un dislivello positivo di 2.175 metri con 52 atleti partecipanti. Dopo la partenza da Livata ha toccato il borgo di Jenne, per risalire verso Pozzo della Creta Rossa fino a Colle Campitellino, Colle Colubretta, Prato Lungo, ristoro di Campo dell’Osso dopo 20,6 Km, Le Genziane, Passo delle Pecore, Tre Confini, Coste del Vallone passando dopo 30 Km di corsa per il grande altopiano di Camposecco e risalire passando per la Femmina Morta, il Rifugio Saifar per risalire verso Passo Procoio verso Monte Autore (1856 mt) al Km 43,00 per ridiscendere verso le Vedute ed infine l’agognato traguardo di Monte Livata. In questo percorso gli atleti hanno attraversato le immense faggete e gli altopiani carsici immersi nel cuore verde dei Simbruini.
Alla corsa
MTMS Medium Trail di 28,5 Km, hanno partecipato 146 atleti, con i suoi 1180 metri di dislivello positivo con un tempo massimo di percorrenza previsto di 7 ore e 50 minuti. Dopo la partenza da Monte Livata si è risaliti verso il Passo delle Pecore per raggiungere i Tre Confini, Coste del Vallone e dopo 8,6 Km gli atleti hanno attraversato l’altopiano di Camposecco, sono passati poi per la Femmina Morta, il Casottino e il Rifugio SAIFAR diriggendosi verso il Passo del Procoio per raggiungere poi, dopo 21,8 Km, la vetta più elevata della provincia di Roma, Monte Autore (1856 mt), per continuare a correre lungo la panoramica cresta della Monna dell’Orso fino ai verdi pianori di Campo dell’Osso per concludersi finalmente a Monte Livata dopo un’esperienza faticosa ma allo stesso tempo indimenticabile e suggestiva.
E’ stata poi la volta dell’ultima gara in programma la
FTMS Fast Trail di 13,2 Km, con un dislivello positivo di 590 mt e con un tempo di percorrenza max di 3 ore e 50 minuti. La gara più breve di quelle in programma, ma non per questo la meno interessante. Il percorso è stato studiato appositamente dagli organizzatori per portare gli atleti tra faggete, pianori carsici e vallate incantevoli caratteristiche delle quote medio – alte dei Simbruini; hanno partecipato a questa gara 181 atleti.
Per finire la corsa denominata
Baby Trail destinata ai bambine/i e ragazze/i da 0 a 14 anni organizzata dal gruppo Marciatori Simbruini di Subiaco e che si è svolta interamente all’interno dell’Anello di Monte Livata per il divertimento dei più piccoli che hanno ricevuto alla fine tutti un piccolo ricordo. A partire dalle ore 12:00 si sono svolte di volta in volta le premiazioni della gare man mano che finivano e gli atleti giunti nelle prime tre posizioni sono stati premiati dal Sindaco di Subiaco Dott. Francesco Pelliccia, dal Commissario dell’ Ente Parco Dott. Enrico Panzini e dall’Amministratore delegato della Livata 2001 Dott. Domenico Petrini.
Alla fine tutti gli atleti hanno mostrato piena soddisfazione sia per l’ospitalità che per la organizzazione della corsa, il tracciato perfettamente segnato e presidiato dagli uomini dello staff, con i punti di ristoro previsti dagli organizzatori sufficienti e al punto giusto.
Tutte le gare svolte, nessuna esclusa – ha commentato il Commissario del Parco Dott. Enrico Panzini –
sono state utili alla preparazione ed alla voglia di mettersi in gioco di tutti gli atleti partecipanti, è stata per noi organizzatori un’esperienza indimenticabile e suggestiva che ha coniugato sport ed avventura nell’incantevole cornice naturale dei Monti Simbruini con la certezza che eventi sportivi di questa importanza possono essere veramente volano di crescita e di sviluppo sostenibile per tutto il territorio.
Per concludere – continua il Commissario –
un ringraziamento va a tutti gli organizzatori, in particolare a Giovanni Lollobrigida detto “il Tigre” responsabile della logistica e voce ufficiale del Trail, a Michele Lando che oltre ad essere il nostro valoroso Atleta svolge la mansione di responsabile delle pubbliche relazioni e della ricettività, a Umberto Antonelli e Alessandro Giordani come esperti nella preparazione dei tracciati di gara, a Maria Novella Sbaraglia e Diego Ciaffi per l’organizzazione e la logistica, a Francesco Ferreri. e Daniele Frigida per la fotografia, la Comunicazione e la realizzazione del Sito Web, a tutto il personale del Parco dei Monti Simbruini per l’impegno e la dedizione mostrati, e su tutti, per ringraziare veramente tutti, un pensiero particolare va a Marco D’Innocenti, il Responsabile di Gara, la mente di questo Trail, che per descriverlo pienamente come atleta e come uomo, basta citare il suo motto: ”Una testa per pensare, due gambe per correre, un cuore per amare”. Grazie a tutti e arrivederci al Gran Trail del 2016.