home page   podistica   triathlon   trail   ciclismo   criterium   società   notizie   solidarietà   fototeca   videoteca   fidal   links   area riservata   contatti 
Podistica Solidarietà su FacebookPodistica Solidarietà su TwitterPodistica Solidarietà su InstagramPodistica Solidarietà su YouTube

NOTIZIE SOCIALI


tinforma


notiziario tiburtino


podistica in pillole


videoteca


ritratti orange


archivio notizie

Collemar-athon: un’immersione nella tradizione popolare
di Paolo Reali, 15/05/2016

Una corsa unica, un’occasione imperdibile per noi maratoneti e per gli accompagnatori, una delle maratona più suggestive che abbia mai corso. Un viaggio nella storia e nella cultura della gente del posto ricca di tradizioni e forte di un passato plurisecolare. Una sequela di paesini cinquecenteschi cinti da mura da attraversare, dame in abiti d’epoca, suonatori con i costumi e gli strumenti dell'epoca, salite e discese a non finire, gente sulla strada a fare il tifo, bambini a porgere la mano aperta a noi podisti, ristori con tutto il ben di Dio, fragole, sorrisi, Fano e tutti i paesi rivieraschi a far da sfondo a questa sorta di quadro rinascimentale.

Con Stefano, Massimiliano e Andrea non potevamo perdere quest’occasione. Fanno parte del gruppo della Podistica Solidarietà anche Antonio, Roberta, Maurizio e Germana che fa da pacemaker. La partenza è al fulmicotone con il colpo di bombarda e una pioggia di coriandoli; dalle lussureggianti alture di Barchi (320 m s.l.m.) attraversiamo un sinuoso e dolce crinale e siamo a Mondavio nel cui castello ottimamente conservato ci attende una passerella tra cortigiane, musicanti e arcieri in costume. Costeggiando il fortilizio ci avviamo verso Orciano, S. Giorgio, Piagge, Cerasa e poi S. Costanzo attraverso un percorso divertente, panoramico e suggestivo, vivacizzato da coinvolgenti animazioni di carattere musicale, storico e folcloristico, in un crescendo di emozioni. In ogni dove ci è riservata un incredibile e calorosa accoglienza lungo le strade, le colline marchigiane, 42 km di infinite salite e discese che hanno messo a durissima prova la resistenza psico-fisica di noi runners. Una maratona con una altimetria negativa come questa non è facile da gestire le gambe in discesa si imballano per cui bisogna tener a freno qualsiasi velleità di record personali. Conscio di ciò mi attengo alla tabella di marcia del gruppo delle 4,15 ore alla testa del quale c'è Germana prodiga di consigli e aiuti morali per coloro che ci si affiancano.

Dopo interminabili saliscendi ecco intravedersi sullo sfondo Marotta a destra e Fano a sinistra qui la strada, inizia a scendere ma è una fugace illusione perché subito il percorso risale per attraversare la superstrada. Una serie di svolte, sottopassaggi per evitare le strade convulse dal traffico e siamo nel centro storico animato dal vivace mercatino dell’antiquariato e non e dai turisti. Fanno da sfondo al nostro passaggio i simboli della città: Piazza XX Settembre con il Palazzo della Ragione e la cinquecentesca Fontana della Fortuna, la cinta muraria difensiva cittadina, costruita dai Romani e poi ampliata dai Malatesta nel quattrocento, il Duomo e la Chiesa di S. Pietro in Valle per poi giungere attraverso il lungomare prima e il porto turistico tra pontili e barche milionarie al sudato traguardo. Felice del tempo stabilito mi avvio verso il ristoro ringraziando lo staff per lo sforzo profuso.

Per vedere il video di Paolo clicca QUI





File Attachment Icon
p1.jpg
File Attachment Icon
2.jpg
File Attachment Icon
1.jpg
File Attachment Icon
g.jpg