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Villalba è casa mia.
di Sandro Pecatelli, 03/09/2010

La Piazza di Villalba

La Piazza di Villalba

Io abito lì eppure potrei non considerarla tale perché ci sono emigrato. Da dove? Vengo da Roma dove le case costavano troppo e non volevo iniziare sotto un macigno esagerato di debiti una vita con la mia futura moglie.

Saranno passati 15 anni e devo dire che Villalba è casa mia. La conosco bene, ne vivo il sentimento, lo spirito, i disagi e la voglia di emergere. E’ una frazione di Guidonia che pochi conoscono e che tanti, passando lungo la via Tiburtina, attraversano senza accorgersene tanto è breve la sua estensione.

Villalba è il luogo della mia nascita podistica e ancora ricordo le timide uscite di pochi minuti per percorrere neanche un chilometro. Lucida la sensazione di affanno e fatica.. Quel chilometro non lo percorrevo tutto d’un tratto bensì in tre o quattro volte. Grande è stata la soddisfazione quando ci sono riuscito senza mai fermarmi!

I tempi sul km sono un obiettivo recente (ultimi 3 anni) eppure la mia prima gara è stata a Villalba ,ovvero la seconda edizione della corsa. Vi ho partecipato come indipendente. Paradossalmente, l’ho percorsa (almeno per me) con tempi rispettabili che ora fatico a mantenere. C’è da aggiungere che avevo dieci anni di meno e questo influisce non poco!

Villalba è casa mia perché lì è nato mio figlio con cui ho girato per strade e stradine. Lui era sul seggiolone della MTB. Tornando a casa lo dovevo sorreggere con un braccio perché si addormentava respirando l’aria (non sempre sulfurea) e distraendosi ad osservare tutto quel piccolo,e, semplice mondo.

In seguito, mio figlio cresceva e, nelle stesse vie di Villalba, io correvo mentre lui muoveva a pedali i primi passi su una bici rossa fiammante. Scioccamente gli chiedevo di mantenere un passo uniforme e di andare dritto ma che pretesa la mia! Come può un bimbo, alle prime pedalate, non avere voglia di modulare la velocità e di centrare una buca, un dosso, una pozzanghera per provare il brivido del diverso?
Villalba serba in se tutte le peculiari caratteristiche dei piccoli paesi sparsi lungo la nostra penisola.

E’ un paese nuovo (ancora non ha superato il secolo) così i dialetti, i costumi e le usanze non sono uniformi ma rasentano i frutti dell’emigrazione. E la struttura urbanistica la confonderebbe a un qualsiasi quartiere di una grande città come Roma. Ma vi assicuro, è un piccolo paese!

A Villalba ci si conosce tutti. Forse, non per nome ma almeno di vista. Io stesso sono conosciuto perché è frequente sentire mia moglie esclamare: “ho parlato con Maria e ti ha visto stamattina correre, ho incontrato la parrucchiera e ti ha visto correre ieri sera, ecc.”. Si sà, benevolmente, tutto di tutti. Toglie un po’ di libertà (privacy) ma si ottiene tanto altro.

Villalba sta acquisendo una identità ben precisa anche con la presenza dei nuovi immigrati che non trovano lavoro nelle cave di travertino, come un tempo, ma si integrano con lavori più svariati così come la loro prole diventa amica dei nostri figli. Le piazze sarebbero deserte se non fosse per loro perché noi siamo diventati più riservati, viviamo in spazi privati, ci spostiamo sempre in macchina e prima di andare a trovare un amico o un familiare lo chiamiamo se è disponibile! Un tempo invece si scendeva in piazza o per la via e sempre si trovavo qualcuno con cui scambiare una parole o giocare. Era raro che un bimbo stesse solo in casa, annoiandosi!
Fra dieci, quindici , venti anni anche i nuovi residenti potranno dire orgogliosi: Villalba è casa mia.

Partecipare alla 4° edizione di Corri Villalba non può che richiamarmi alla memoria bei momenti trascorsi. Nettuno è la cittadina delle mie vacanze di cui sono innamorato e che mi induce a tacerne i difetti. Villalba è il mio quotidiano che accoglie le mie gioie ma soprattutto le fatiche e la stanchezza della routine giornaliera. Qui, però, cresco e cresce la mia famiglia. E come scrisse un amatissimo scrittore tedesco “più difficile trovare pace nella propria valle……………”.

Vi ho sicuramente tediato ma l’intento era di invitarvi a partecipare a questa gara che sicuramente permetterà di fare bei tempi. Non conosco il percorso ma Villalba non ha dislivelli di rilievo, solo leggerissimi avvallamenti. In pratica una tavola piatta come il mare calmo d’estate. Sicuramente si passerà tra le cave di travertino, motivo principale dei primi insediamenti, ma poco si sentirà l’odore “spiacevole” dell’acqua sulfurea ormai quasi tutta incanalata. I monti tiburtini faranno da cornice e, se ne avranno voglia, i cavalli del maneggio vicino al campo sportivo ci guarderanno correre e chissà che non accenneranno, per spirito solidale, un trotto.

Nel suo piccolo, Villalba contribuisce in modo positivo allo sviluppo della penisola e vari enti come la parrocchia, l’associazione Vivivillalba, il centro sportivo Ocres nonché il Centro Maria Gargani fanno la loro parte in maniera silenziosa ma indispensabile.

Grazie dello spazio, Sandro


Sandro Pecatelli a Nettuno

Sandro Pecatelli a Nettuno



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