home page   podistica   triathlon   trail   ciclismo   criterium   società   notizie   solidarietà   fototeca   videoteca   fidal   links   area riservata   contatti 
Podistica Solidarietà su FacebookPodistica Solidarietà su TwitterPodistica Solidarietà su InstagramPodistica Solidarietà su YouTube

NOTIZIE SOCIALI


tinforma


notiziario tiburtino


podistica in pillole


videoteca


ritratti orange


archivio notizie

Correre, corse e bilanci di fine anno…
di Carlo Sallustio, 03/01/2010

Partenza della Maratona di Roma 2009

Partenza della Maratona di Roma 2009

Un aforisma di cui non sono riuscito a trovare l’Autore recita così:

“L’importante non è quello che trovi alla fine di una corsa ma quello che provi mentre corri.”

Si, lo so. Ad alcuni di noi potrà suonare piuttosto retorico.

Già li sento, i podisti: “Il dopo gara è importante, altro che!”. Un momento dopo il passaggio del traguardo si materializzano le attese e si verifica il superamento di una sfida con se stessi ancor prima che con gli altri.

In fondo il traguardo è la gioia di aver superato un test importante o la delusione per qualcosa che è andato storto ... Prova ne sia che alla fine (o all’inizio) dell’anno si snocciolano con meritata soddisfazione cifre e dati che dimostrano i nostri progressi o che siamo ancora sulla breccia.

Eppure – se riflettiamo bene – quel che accade nella corsa, lungi dall’essere strumentale al risultato (ovvero: finire la corsa nel migliore dei modi) è fondamentale.

La gioia di correre è un’esperienza incomunicabile. Le sensazioni, gli stati d’animo e – perché no – il flusso dei pensieri di chi corre in una maratona ma anche – ad esempio – svolgendo un allenamento quotidiano nel sole o sotto la pioggia in un parco sono qualcosa che può capire solo chi ha fatto le stesse esperienze. Correre per l’uomo è qualcosa di ancestrale, lo abbiamo sempre fatto e ci mette in sintonia con la natura e con la “nostra” natura.

I risultati sono certamente importanti, ma correre nel migliore dei modi, essere felici, sereni, scaricare le tensioni (anche la rabbia) e tornare in sintonia con noi stessi è più importante ancora.

Se correndo riusciamo a raggiungere il giusto equilibrio tra queste emozioni e un sano agonismo, abbiamo probabilmente trovato il giusto mix tra correre “bene” e la nostra personale sfida con noi stessi.

D’altra parte non tutti hanno la stessa predisposizione per uno sport.
C’è chi ha maggiore predisposizione fisica per il fondo piuttosto che – ad esempio – per la velocità e viceversa, per cui un risultato discreto in valore assoluto può essere considerato di assoluto rilievo se ottenuto da chi ha espresso il 100 per cento del suo potenziale.

In conclusione, quel che si prova mentre si corre è importante almeno quanto quel che troviamo alla fine della corsa…

Carlo Sallustio


Carlo Sallustio a Corri per Telethon (foto di Patrizia De Castro)

Carlo Sallustio a Corri per Telethon (foto di Patrizia De Castro)



File Attachment Icon
sallustiotelethonpicc.jpg
File Attachment Icon
maratonaromapartenza.jpg