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Un progetto solidale a favore dell'orfanotrofio "La Créche" di Betlemme
di Redazione Podistica, 28/07/2018

L’Associazione Ponti non muri nasce nel 2006 con la finalità di creare un ponte tra la Sardegna e la Palestina attraverso linguaggi universali come la musica, la cultura, lo sport. Le attività dell’Associazione Ponti non muri sono organizzate, sostenute e patrocinate da varie enti e istituzioni pubbliche e private.
Le attività principali si svolgono in Palestina, mentre le attività in Sardegna prevedono l’organizzazione di eventi culturali e di informazione su tematiche inerenti la Palestina, come presentazioni di libri, convegni e seminari, proiezioni di film e documentari, pubblicazione di CD musicali, libri e riviste, concorsi e concerti a tema e attività di raccolta fondi.
Dal 2006, cioè dall’inizio del progetto, Ponti non muri sostiene l’orfanotrofio della Crèche di Betlemme, che attualmente ospita fino a 120 bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, orfani, abbandonati o che vivono in situazione di povertà. Oltre al sostegno diretto, tramite il ricavato delle varie iniziative, ha attivato un progetto di adozione a distanza dei bambini.

L'orfanotrofio La Créche (la "culla"), gestito dalle Suore della Carità di S. Vincenzo de Paoli, è una presenza storica di Betlemme e si è tradizionalmente occupato di accoglienza agli orfani. A partire da circa la metà degli anni '80 esso ha cominciato ad ampliare la propria missione, aprendosi ad accogliere i casi sociali di tutte le autonomie palestinesi. Nel corso degli anni La Creche ha avuto un'evoluzione nella qualità dell'assistenza e dell'educazione, cresciute grazie a scelte accurate e lungimiranti operate dalla direzione che ha voluto porre al centro della propria attenzione e cura i bambini. Gli spazi sono stati risistemati per creare degli ambienti ampi, gioiosi e accoglienti per i bambini e funzionali per il personale. Una grande attenzione è stata posta alla preparazione del personale. Affinché i bambini possano avere accanto a loro figure che rimangono costanti nel tempo, la direzione dell'orfanotrofio ha operato la scelta di offrire al proprio personale le migliori condizioni di lavoro, permettendo in tal modo che il personale assunto sia incentivato a rimanere presso La Creche e dando quindi senso di stabilità ai bambini con la propria presenza.

Un orfanotrofio, per i suoi piccoli ospiti, può essere un luogo che, pur offrendo cure premurose e attente da parte di personale qualificato, lascia i bambini isolati, separati dal mondo esterno. Proprio con l'intenzione di aprire la vita quotidiana dei piccoli a contatti con l'esterno, è stato creato un asilo aperto a tutti i bambini. Le famiglie lasciano durante la giornata i loro bimbi che svolgono le attività educative e i giochi insieme ai bambini dell'orfanotrofio, permettendo un reciproco scambio di arricchimento e condivisione. Presso La Creche opera un assistente sociale che si occupa di curare i rapporti con le famiglie, specialmente riguardo ai reinserimenti dei bambini in famiglia e situazioni problematiche. Nel corso degli anni sono state attivate proficue relazioni di scambio con le facoltà di pedagogia e di psicologia dell'Università di Betlemme, per favorire lo svolgimento di tirocini, di studi, nonché per valutare diagnosi dei singoli bambini in prospettiva di utili terapie. Al fine sviluppare tutte le attitudini dei bambini e di stimolarli nel gioco e nell'apprendimento, l'orfanotrofio è stato dotato di numerose strutture quali laboratori, spazi gioco, giardini e anche di una piccola piscina. La Creche è una struttura moderna e qualificata che offre i propri servizi sociali a tutte le autonomie palestinesi.

Ponti non Muri ha lanciato una raccolta fondi a favore dell'orfanotrofio; in particolare il progetto prevede l’acquisto di due frigoriferi di tipo industriale per garantire all'orfanotrofio la Créche di Betlemme la conservazione di cibi, medicinali e altri materiali deperibili e quindi di ottimizzare le spese riducendo gli sprechi.
Inoltre i due frigoriferi permetterebbero agli operatori di far fronte, soprattutto per i periodi più complessi legati alla situazione dei territori sotto occupazione, alla scarsità di reperimento dei materiali di prima sussistenza dei piccoli ospiti. Infatti ci si potrebbe finalmente dotare di scorte adeguate, a partire dal cibo più deperibile come carne, frutta e verdura, fino ai medicinali, che in diversi casi purtroppo si deteriorano a causa proprio della mancanza di un luogo adatto alla loro conservazione.

Per chi intendesse partecipare con una piccola offerta vi rimandiamo alla pagina del crowdfunding dedicata all'iniziativa www.okpal.com/sostegno-all-orfanotrofio-la-creche-di-betlemme

Tony Marino




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