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50 anni per strada
di Romano Dessì, 31/12/2018

Quando ho iniziato a correre era il lontano 1969, eravamo un manipolo di persone che all'epoca disturbavano gli automobilisti con le loro gare assurde, in quel periodo ero molto attratto dal mondo del calcio e come molti giovani sognavo di diventare un calciatore professionista, quel mondo dorato, dove tutti noi sogniamo di diventare protagonisti. Il destino volle che un giorno dopo la partita della mia squadra del cuore, fuori dello stadio alcune persone stavano facendo un volantinaggio sulla Maratona di San Silvestro, volli provare a correre quella che per me fu più di una gara d'esordio.

All'epoca si correva poco, le gare amatoriali ancora non si conoscevano, per cui per i primi due anni avevo fatto solo 2 gare e tutte il giorno di San Silvestro. Ancora sognavo di diventare un giocatore di calcio, ma la voglia di correre e stare in mezzo alla gente aumentava sempre più, l'U.I.S.P diede il primo impulso con la sua Corri per il Verde, si correva tra le strade di una Roma priva di verde pubblico, quartieri dove i bambini giocavano in mezzo alla strada, con il pericolo di essere investiti da qualche macchina, si correva in zone dove quel verde che c'era era in pericolo, la cementificazione selvaggia era dietro l'angolo, e come si diceva allora, se i costruttori avessero avuto una possibilità, avrebbero costruito un palazzo dentro il Colosseo.
Il mondo di quelli che correvano a piedi cresceva di anno in anno sotto l'impulso di quelle battaglie ecologiste di Corri per il Verde. Il boom di partecipazioni per quel periodo lo diede la famosa crisi energetica e per una domenica fu fermato il traffico in tutta Roma, per quella domenica c'era la famosa maratona di fine anno a cui parteciparono più di 5000 atleti. Fu una festa, per la prima volta una città senza traffico, la gente festosa invase le strade in tutti i modi possibili, sembrava addirittura che avessero dimenticato cosa fosse un automobile.

Con l'U.I.S.P si ebbe la svolta ecologica, ma con la F.I.A.S.P ci fu una rivoluzione nel mondo della corsa sempre in cerca di trofei, gli organizzatori dell'epoca ebbero un intuizione geniale, perché non organizzare corse senza classifiche e senza premi, ma un riconoscimento identico per tutti, l'idea ebbe un successo quasi immediato. Nel frattempo fu organizzata la prima Roma-Ostia l'idea fu di Luciano Duchi tuttora patron di questa gara, la partenza fu data di fianco allo stadio delle Terme di Caracalla, circa 1000 partecipanti presero il via lungo le strade della Colombo aperta al traffico per poi concludersi dentro lo stadio della Stella Polare di Ostia. Con il passare degli anni questa gara ha avuto un incremento di partecipanti notevole fino ad essere denominata la mezza più partecipata d'Italia.
Nel 1982 venne organizzata la prima Romaratona che ebbe luogo fino al 1994 con varie organizzazioni che avevano fatto più o meno bene il loro lavoro, poi nel 1995 ci fu la svolta con l'avvento della prima Maratona di Roma con l'Italia Maraton Club come organizzatrice dell'evento.

Ho visto un incremento del mondo del podismo esponenziale, la gente che partecipava a queste gare sembrava che non potessero farne a meno, anche se qualche anno prima erano stati schiavi della loro auto. Posso dire che sono stato un pioniere del podismo a Roma e di aver visto la nascita di varie gare in questa città, posso dire di aver partecipato a 103 maratone, 5 Firenze-Faenza di 100 km, senatore della maratona di Roma, vincitore per 30 edizioni del trofeo Lazio di marcia nelle varie categorie in cui mi trovavo. Non dimentico la mia militanza con la Muzi Valmontone per 20 anni e poi la mia ultima società di cui mi onoro di farne parte, la Podistica Solidarietà, 16 anni in cui ho gareggiato per più di 1100 volte con la canotta orange. Sono quasi 50 anni che sto su strada, percorrendo le varie strade di un mondo che a volte ci incita a volte ci volta le spalle. Forse continuerò per qualche anno ancora, ma il ricordo di tutti i km fatti per strada rimarranno indelebili nel mio cuore.




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