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Ho visto cose che voi umani...
di Paolo Reali, 02/05/2014

Tuscany Crossing Val d'Orcia

Tuscany Crossing Val d'Orcia

"Io ne ho viste cose che voi umani non potete neanche immaginarvi....".  

Questa storica frase, pronunciata dal "replicante" a Harrison Ford nel mitico film "Blade runner" mi sembra quanto di più appropriato e sintetico io possa esprimere come introduzione al mio report di questo favoloso Trail, corso sabato nella bassa Toscana, a Castiglione d'Orcia, circa 50 km a sud di Siena, snodatosi sulle stupende colline della valle medesima.  
Essendo però anch'io un umano, al contrario dell'alieno del film, non ho visto come lui le "Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione"... ma una serie infinita di paesaggi e scorci incantevoli, dove sembra  che il tempo e la natura si siano fermati, insomma davvero "un'altro mondo" in una zona che personalmente ritengo, essere una delle più belle di tutta l'Italia.  
Con me c'è il mio inseparabile e fido compagno di "CORSE VERE" Cristian Niculae con il quale abbiamo qui dato appuntamento come di  consueto ad amiche e compagni della Podistica Solidarietà e di altri team. 
Ci ritroviamo e partiamo così tutti insieme alle  6.00  di mattina, ancora con il buio, in una atmosfera che già promette faville, sia perché il meteo a dispetto delle previsioni si presenta ideale (non piove e non fa' caldo) e sia perchè non ci  sono solo la solita amicizia, simpatia, cordialità, cose che sono abituali in questo genere di corse nella natura ma, nell'aria fresca e frizzante dell'alba, io sento già qualcosa d'altro e di ancor più speciale e piacevole... è la convinzione di correre in posti assolutamente unici, cosa che si è subito puntualmente verificata, eccome!  
Si attraversa subito il borgo medioevale di Castiglione, tra stradine in pietra e antiche mura e poi si imbocca subito un sentiero in discesa che ci porta a fondo valle, giù ripidissimi tra boschi e oliveti, sino al fiume Orcia, che in gara dovremo "guadare" due o tre volte.  
Dopo esserci così "rinfrescati" i piedi e le caviglie inizia una salita lunga ed erta che ci porta nell'altro splendido borgo di Bagno Vignoni alle soglie del quale  svoltiamo a destra, lungo sentieri incantevoli, quasi "in cresta" a delle colline, con vedute spazianti, mozzafiato e a perdita d'occhio ,panorami da brividi... che il cielo  nuvoloso non intacca minimamente e che molti runners  si fermano a fotografare. Tali paesaggi, che avevo visto molte volte in estate e autunno, spesso secchi e "bruciati" dal sole, con molte colline di pura creta, stavolta, vista la stagione e le recenti piogge, appaiono verdi come non mai... con moltissime tonalità diverse, con distese di campi fioriti, gialli e variopinti, con ulivi e cipressi ovunque.  
Ci sono centinaia di collinette con in cima dei favolosi casolari in pietra, perfettamente mantenuti, ai quali si accede da sentieri sterrati “bianchi”, spesso ornati su entrambi i lati da cipressi quasi "geometrici"... insomma, una vera favola. 
Le prime ore di gara ci confermano che il meteo è davvero ottimale, il cielo è limpido, il clima è fresco, c’è qualche occhiata di sole ogni tanto e un venticello rinfrescante  anche i sentieri sono ottimi,abbastanza secchi con poco fango, limitato a qualche "passaggio" più critico dove però vi si sprofonda sino alle caviglie e dopo il quale, si spera nel prossimo guado per darsi una ripulita alle scarpe e non solo.
Il copione è sempre il solito, ci si affianca ad altri trailers  anche stranieri, si parla di tante cose e facendo anche sfoggio di quel poco di inglese che si sa si declama la bellezza dei paesaggi circostanti, , si scherza e soprattutto ci si diverte.  
Come al solito corro al risparmio, cercando di non spremermi mai più di tanto per tenere  la di benzina per  il proseguo.  
Ormai so bene come e quanto si soffra quando, arrivati a un certo punto "non se ne ha più", i km non passano mai, non si vede l'ora di raggiungere il traguardo e si arriva al punto di maledire la corsa.  
Dopo un lunga salita  ci accoglie Pienza con le sue mura medievali  e la sua splendida piazza ove si affaccia il duomo e i suoi antichi palazzi ivi, dopo aver contemplato tali magnificenze è la volta di appagare il corpo con un ricco buffet offerto dagli immensurabili volontari-angeli custodi  del trailer. 
Un susseguirsi di salite e discese ed è la volta di San Quirico d'Orcia  paese, di antiche origini etrusche con  una bella struttura medioevale , inserito dall'UNESCO tra i patrimoni dell'Umanità.  
Una collina dopo l'altra e ci avviciniamo a Montalcino, che si staglia nella sua bellezza e che vediamo sempre meglio, attraversando vigneti su vigneti nei quali si coltiva il famosissimo e pregiato Brunello.Il caldo sole incomincia a bruciare la pelle ma ormai, siamo quasi al giro di boa, dico quasi perché distante una ''manciata di chilometri'', c’e il paese arroccato in cima alla  "sua" collina, con il suo castello che domina la valle insomma, un paesaggio da cartolina.  
Anche qui le sensazioni e le emozioni aumentano e si mescolano sempre di più e, arrivati ai piedi della erta imbocchiamo un sentiero che apparentemente "gira attorno", rispetto alla strada principale che sale in paese con i tornanti. Durante il "Briefing" della sera prima nel quale, ci era state date tutte le raccomandazioni per la gara in semi-autosufficienza e ci era stato illustrato nel dettaglio tutto il percorso, gli organizzatori ci avevano annunciato tra le "salite toste"...proprio quella  di 4/5Km che porta a Montalcino;il percorso  è bello, sterrato e discretamente largo, inizialmente corribile, ma ben presto si tramuta  in una vera "direttissima", a “consolarci” compare un cartello stradale che indica la pendenza del 20% e davanti a noi ci sembra di vedere una vera "Via Crucis" con molti che camminano a fatica.  
Finalmente eccoci attraversare la Porta di ingresso di Montalcino.  
La soddisfazione è enorme, anche perché noi, essendovi entrati dalla parte opposta a quella principale, dovremo poi attraversare tutto il borgo da un capo all'altro,  
quindi già ne pregusto l’emozione, e poi perché siamo al giro di boa del 50°; è davvero proprio così, magnifico e quasi mi viene la pelle d'oca. 
A guastarci la festa arriva Giove pluvio per fortuna proprio di fronte all'agognato  ristoro e zona cambio situato all'interno di un antico palazzo, qui mi rifocillo abbondantemente e sostituisco  la maglietta in vista della sera, dal castello scendiamo dal versante opposto della collina, qui cambia  un po' il paesaggio, e si entra  in boschi fittissimi,  con  alcuni passaggi "tecnici" (discese ripide e pietrose) ma assolutamente corribili  che ci conducono dopo 7 km ad uno dei siti più interessanti  di tutto il percorso, l'abbazia di San Antimo, gioiello di architettura medievale,  uno dei più bei monumenti di stile romanico che richiede un pur breve  momento di meditazione e spiritualità.  
Il cielo non promette bene proprio in vista della tanto temuta salita ai 1050 metri alle pendici dell'Amiata sul quale incombe una tempesta di grandine che affliggerà gli atleti di metà classifica, al gruppo dei tapascioni mancherà ancora qualche chilometro e questo si rileverà provvidenziale poiché nel frattempo il temporale abbandona la montagna e ci permette di affrontare la lunga salita seppur con il fango ma asciutti. 
Le prime case di Campiglia ci accolgono che e già buio ed in una di esse un brodo caldo ci ristora  permettendoci di affrontare i due km di salita e finalmente la estenuante discesa che dopo innumerevoli svolte e passaggi anche tecnici ci mostra dal basso la rocca di Castiglione come un faro per i viandanti allo sbando. 
Una svolta secca  e via a pedalare con le ginocchia al petto, una curva dopo l'altra, il tempo passa e la strada continua a salire. 
Vedendo un addetto al percorso e sapendo che mancavano pochi Km all'arrivo, gli chiedo dove mai fosse finita la Rocca... e lui mi risponde serafico "è dietro la 'ollina"... con la classica e simpatica "c  aspirata” dei toscani.  
Tutti si lamentavano dicendo che i 102 Km previsti erano già superati da un pezzo. 
Alla fine, finalmente, il sentiero "scollina ora vedo finalmente la Rocca di Castiglione d'Orcia. Ora la fatica è stata spazzata via in un attimo dalla emozione e gli ultimi centinaia di metri in discesa, aumentano in me i brividi.  
Vedo alcuni concorrenti che mi incitano, vedo il gonfiabile, vedo l'arrivo, taglio il traguardo e  dentro di me dico è finita ed è bellissimo!  
Il “Trail” è proprio un gran bel mondo, il tempo, in questo genere di gare, è davvero una variabile secondaria, un po' come i Km, che sono sempre di più dei dichiarati così come a volte anche il dislivello. 
L’immediato “post-gara” non è il vero e classico “terzo-tempo” dei Trail ma vi è però molto simile,  a disposizione dei podisti c’è della pasta, insalata russa  pane, vino e  birra. 
Giusto per dare la misura della “uguaglianza” e cordialità che c’è tra tutti i podisti “trailers",  saluto i compagni di ventura che arrivano alla spicciolata e anche questa cosa mi colpisce parecchio e positivamente, andandosi a sommare a tutte le molte altre che abbiamo vissuto in questa splendida avventura.  
Usciamo dal locale  salutandoci e dandoci l’arrivederci, complimentandoci con questa gente simpatica, aperta, sincera e cordiale, che vive in una zona stupenda. 
Arrivederci all’anno prossimo!  

Paolo Reali 


Tuscany Crossing 100Km (foto di Paolo Reali)

Tuscany Crossing 100Km (foto di Paolo Reali)

Gara: Tuscany Crossing Val D'Orcia (26/04/2014)

SCHEDA GARA



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