E’ la prima volta che corro nelle Marche, regione ove ho prestato servizio per otto anni. Percorrere quelle strade, assaporare il clima, ritrovare vecchi amici, sentire quei dialetti è stato come aprire uno scrigno nella memoria ove quei ricordi li avevo riposti.
E così accanto a tanti amici ho condiviso il lungomare con le sue poche ombre a far da sollievo al calore di un sole primaverile.

Ho ascoltato, come un inno che si alza al cielo, il fruscìo dei passi segnati dallo sforzo.

Il vento che proviene dal mare, con quel suo sapore, asciuga una goccia di sudore che scende dalla fronte a pungere un occhio distratto dal paesaggio e dai ricordi; il vento ti avvolge in un abbraccio per confortare le difficoltà ed aiutare a portare il cuore, anche stavolta, oltre il traguardo, per mille e mille e mille passi ancora.

Gabriele.