Domenica 26 luglio si è corso a Picinisco un trail spettacolare, per i panorami mozzafiato e per le caratteristiche tecniche del percorso, realizzato interamente sui
Monti della Meta e valevole per il
Campionato Italiano Individuale Master di disciplina SKYRACE.
Il percorso era di circa venti chilometri con un dislivello positivo di 1780 metri, correndo o arrampicandosi su cime al di sopra dei duemila metri e con delle salite in verticale da far paura.
Difficoltà tecnica altissima, percezione di fatica elevatissima (almeno per me), percorso che non permetteva distrazioni e rilassatezze anche seppur brevi, territorio da favola, panoramiche mozzafiato: insomma una gara che richiedeva grandi capacità muscolari e tecniche dell'appoggio e soprattutto a
"quattro zampe", considerando i bastoncini che io fortemente consiglio a tutti coloro che affrontano questa bellissima e difficilissima disciplina.
Io ho atteso e sperato tanto in questa gara di SKYRACE, non tanto per misurare le mie capacità tecniche su queste stupende montagne ma per conoscere il territorio, le sue realtà, la sua gente, i Monti della Meta, il Parco Protetto con i suoi camosci che purtroppo non si sono fatti vedere perché giustamente non amano gli "animali a due zampe". A qualcuno che nel dopo corsa affermava di averne visto un branco gli dico che quelle erano solo delle capre spelacchiate che girovagavano per le creste delle montagne.
Ma io in realtà un camoscio l'ho visto. Un camoscio maturo, snellito, canuto, non proprio armonioso nelle discese tecniche ma velocissimo sulle salite ripide, un camoscio atipico che ho fatto quasi fatica a riconoscerlo.
Ma è un camoscio a "due zampe", umile, schivo, generoso, caparbio, tenace e aperto nella sua solarità ma con un vezzo molto importante: quello che non ama perdere anche e soprattutto contro se stesso.
Questo personaggio domenica è stato premiato come
Campione Italiano di categoria M65 indossando, nella sua performance montana, la mitica canotta "Orange", e correndo su di un percorso detto dai più, "il miglior percorso di montagna di tutta Italia".
Questo
"ragazzino", con cui io condivido passione e rispetto per la montagna, quando ha vestito la maglia di Campione Italiano di SKYRACE era quasi incredulo e meravigliato, non tanto per il riconoscimento delle sue innate capacità sportive ma per aver realizzato sicuramente un sogno che aspettava da tempo. E chi ha la capacità di sognare a tutte le età sicuramente ... campa in eterno.
Bravo Giovanni, complimenti per la tua impresa, sono orgoglioso di essere tuo fratello, di esserti vicino in questi fantastici momenti, anche se ... un po' d'invidia raschia il fondo del mio orgoglio.